Il congresso dal titolo: “Proposte concrete per una necessaria riforma fiscale”, ha rappresentato un’occasione di confronto tra operatori dell’ordinamento tributario e organi istituzionali dello Stato su aspetti critici e prospettive di riforma al fine di migliorare l’attuale sistema tributario

Nei giorni 28 e 29 settembre si è tenuto, a Milano, il quinto congresso nazionale ordinario -UNCAT- sul tema “proposte concrete per una necessaria riforma fiscale”.
La prima giornata dell’evento si è aperta con il saluto inaugurale da parte del presidente della Camera Tributaria della Provincia di Milano, Avv. Angela Monti, e con la relazione introduttiva del presidente dell’Unione Nazionale Camere Avvocati Tributaristi, Avv. Antonio Damascelli, il quale ha introdotto talune delle tematiche all’ordine del giorno dei lavori congressuali, soffermandosi, tra l’altro, sull’attuale problema dell’elevato numero di ricorsi pendenti avanti alla Sezione Tributaria della Corte di Cassazione, che ormai ha in carico il 50% circa dei giudizi civili di legittimità, con conseguente, eccessiva, dilatazione dei tempi di decisione.
Dopo le presentazioni di apertura, è seguito l’intervento del neo presidente del Consiglio di Giustizia Tributaria, dott. Antonio Leone, il quale, per primo, si è soffermato sulla necessità di lavorare alla creazione di un organo di autogoverno indipendente e di intervenire radicalmente sullo status giuridico ed economico della magistratura tributaria, da adeguare a quello di altre magistrature speciali, quale campo di intervento essenziale per l’incremento della credibilità dell’intero sistema fiscale italiano, anche in termini di diritto sostanziale.
Successivamente, il congresso è proseguito con la presentazione delle relazioni, da parte dei portavoce delle camere tributarie locali, sulle possibili prospettive di riforma dell’ordinamento tributario, in un’ottica di sempre maggiore tutela del contribuente, in particolar modo, attraverso la previsione di regole sul processo tributario ispirate al rispetto del principio costituzionale del “giusto processo”.
Tale incontro ha costituito l’occasione per un’attenta discussione e ad un vivace confronto, tra tutti partecipanti, sulle diverse criticità riscontrabili nella pratica dell’attuale sistema tributario.
Tra le più dibattute, sono emerse quelle della pretesa tassabilità delle borse di studio comunitarie a favore degli studenti meritevoli, posta all’attenzione dalla CAT della provincia Barletta-Andria-Trani; oppure la questione, sollevata dalla CAT di Cagliari con particolare riguardo ai dati della realtà della regione Sardegna, dell’improcrastinabile necessità di intervenire in maniera organica e radicale sul sistema di composizione e funzionamento degli organi giurisdizionali, nel senso di garantire il rispetto dei principi fondamentali di imparzialità, terzietà ed indipendenza del giudice (tema più che mai affrontato nel prosieguo del convegno); nonché l’esame, anche alla luce delle recenti pronunce della Corte Costituzionale[1], delle difficili questioni del riparto di competenze tra giudice tributario e giudice ordinario, e, da ultimo, della limitata tutela cautelare del contribuente nei confronti degli atti impositivi e di riscossione, oggetto di approfondimento da parte della CAT di Lecce.
Gli interventi dei singoli rappresentanti delle camere tributarie presenti all’evento congressuale, che hanno contraddistinto la prima fase dell’incontro, sono stati tutti accomunati dallo spirito di voler porre in risalto gli ambiti maggiormente meritevoli di una riforma dell’intero sistema tributario, tracciando, al contempo, un nuovo quadro ideale, mediante la sollecitazione di attente riflessioni de iure condendo, generate dalle difficoltà incontrate dagli operatori del diritto nella vita professionale di tutti i giorni.
La seconda parte, svoltasi in data 29 settembre, dopo i rituali saluti da parte del Presidente Damascelli e dell’Avv. Monti, moderatori dell’incontro, ha visto, in un primo momento, l’intervento dei rappresentanti delle altre Camere locali, del Colonello Vito Giordano, della Guardia di Finanza, e del neo Direttore Regionale dell’Agenzia delle Entrate – Lombardia -, dott.ssa Cinzia Romagnolo, la quale ha sottolineato l’esigenza di garantire un maggiore grado di comprensibilità delle linee-guida interpretative che devono accompagnare la pratica di tutti gli operatori del sistema tributario, esprimendo, altresì, l’auspicio di una riforma che consenta a detto sistema di essere percepito come più equo e facilmente fruibile da parte dei contribuenti.
Successivamente, sono intervenuti professionisti di comprovata esperienza e competenza, i quali hanno approfondito e discusso le varie, possibili ed auspicabili, prospettive di una riforma fiscale coerente con le criticità e agli auspici di rinnovamento emersi nel corso della precedente fase dell’evento.
Il tavolo dei relatori chiamati a discutere ha visto, dapprima, la partecipazione di due esponenti di governo, gli On.li Giovanni Currò e Luca Migliorino, i quali hanno esposto e reso disponibili i progetti di modifica normativa attualmente allo studio delle competenti funzioni governative ed interministeriali, illustrando le principali prospettive di azione del nuovo esecutivo sul tema della riforma fiscale; del prof. avv. Maurizio Logozzo, il quale si è soffermato, in particolare, sulla possibilità di un progressivo intervento di unificazione ed uniformazione della codificazione tributaria; del Prof. Avv. Alberto Gaffuri, il quale, invece, ha posto in risalto le criticità e le conseguenti ipotesi di riforma delle regole in materia di accertamento e riscossione, tra cui la possibilità, per le imprese ed i professionisti, di accordarsi preventivamente con il fisco sull’ammontare dell’imposta da versare per un periodo di tre/cinque anni, da determinarsi in base alle prospettive di crescita dell’attività imprenditoriale e/o professionale; nonché, del Prof. Avv. Gianluca Varraso, soffermatosi sull’annoso tema del ne bis in idem.
Inoltre, meritano menzione particolare gli importanti interventi di illustri esponenti della Magistratura Tributaria, il Dott. Carlo Nocerino e il Dott. Ennio Attilio Sepe, i quali, prendendo spunto dagli argomenti affrontati dai precedenti relatori, hanno efficacemente arricchito il dibattito con l’analisi di quelle medesime problematiche dall’ottica, diversa da quella di contribuenti ed avvocati, di chi esercita la funzione giurisdizionale.
Anche in tali interventi, rilievo assolutamente preminente è stato dato alla necessità di promuovere una Giurisdizione tributaria davvero autonoma ed indipendente, contraddistinta senza compromessi da requisiti di piena terzietà ed effettiva professionalità, alla pari delle altre giurisdizioni, amministrate da giudici a tempo pieno, altamente specializzati, e forti di un trattamento economico adeguato alla loro fondamentale funzione.
Ulteriore tema che ha suscitato un significativo interesse tra i partecipanti è stato l’annoso problema del ne bis in idem e le correlate difficoltà di coordinamento tra processo amministrativo e processo penale. Sul punto, oltre a ricordare gli importanti esiti a cui è giunta la giurisprudenza europea, si è ribadita la considerazione sulla diversità dei due procedimenti amministrativo e penale, per cui il primo si caratterizza per essere un processo impugnatorio, ove potrebbe anche non esserci una fase di accertamento dei fatti e della violazione, il secondo, invece, per essere un processo di accertamento puro, con tutti i conseguenti problemi di coordinamento generati dai numerosi punti di contatto reciproco tra di essi (es. raddoppio dei termini, effetti della sentenza di patteggiamento sul processo tributario, sospensione dell’instaurazione dell’esecuzione delle sanzioni tributarie nel processo penale).
In tale contesto i diversi relatori si sono chiesti in che modo tale sistema basato sul doppio binario sanzionatorio sia in grado di assicurare un’equa giustizia a favore del contribuente, anche alla luce del rispetto delle garanzie costituzionali del giusto processo.
Al termine dei lavori congressuali, non v’è dubbio che l’evento abbia riscosso davvero un importante successo, in termini di partecipativa e ragionata adesione di tutte le categorie professionali chiamate a misurarsi, giorno per giorno, con il diritto tributario sostanziale e processuale. Interventi prodighi di iniziative e proposte concrete che nascono da difficoltà e disfunzioni effettivamente riscontrate sul campo della pratica, e che, pertanto, rappresentano davvero spunti di inestimabile valore, nell’ottica di una riforma che viene invocata da tutti gli operatori, nessuno escluso.
Ineccepibile, e meritevole di plauso, infine, s’è dimostrato l’assetto organizzativo messo in piedi dalla Camera Tributaria della Provincia di Milano, in persona del Presidente Avv. Angela Monti e dal suo Comitato organizzatore, composto, dagli avvocati Raffaella d’Anna e Stefano Carmini, con la fattiva collaborazione di Uncat, sul cui sito istituzionale saranno presto reperibili le relazioni degli illustri interventi ascoltati al Congresso. Ne consigliamo la lettura, poiché la voglia di cambiamento registrata è forte e, finalmente, corale, la strada pare tracciata, e l’unione registrata tra gli esponenti delle fari funzioni interessate (avvocati, governo, amministrazione finanziaria, e magistratura) potrà dare il coraggio indispensabile ad imboccarla.

[1] Corte Costituzionale, sentenza n. 114/2018